sabato 27 ottobre 2012

MANGIA COME PARLI - prof. Giuseppe Altieri


"Cibus in primis"
Programma di azioni per il Bando degli OGM e lo sviluppo dell'Agricultura  ed Alimentazione Biologica, Prevenzione sanitaria primaria e Contrasto dei Gas Serra. 
a cura del Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo



"Cibus in primis"
Programma di azioni per il Bando degli OGM e lo sviluppo dell'Agricultura  ed Alimentazione Biologica, Prevenzione sanitaria primaria e Contrasto dei Gas Serra. 
a cura del Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo

1. Bando Nazionale (ed Europeo) degli OGM e Referendum consultivo (obbligatorio) in materia

E' dall'Italia che deve partire il Bando Mondiale di tutti gli OGM, per affermare "l'inviolabilità della Memoria Genetica di tutti gli esseri viventi, sancita dalla carta dei diritti dell'Uomo" (M.Trimarchi, Candidato Nobel per la pace 1986).


Quello che dobbiamo fare è scritto nel documento allegato: "Carta di Montebelluna" e nel testo del referendum popolare, obbligatorio prima di ogni decisione in materia di OGM, ai sensi della Dir 2001/18 CE, in materia.

Carta di Montebelluna per un Bando Mondiale degli OGM



Testo del Referendum consultivo contro gli OGM



In sintesi:

Divieto di Importazione e semina di OGM in Italia, con applicazione della Tolleranza ZeroGM (analisi di presenza / assenza) sul modello della Russia (recentemente del Marocco e di altri stati sovrani).

Ciò, soprattutto, in  quanto nessun OGM (sono oltre 60 quelli importati in Italia) è stato sino ad ora autorizzato dall'organismo preposto, ovvero il Consiglio dei Ministri UE, che ha fatto sempre mancare la maggioranza legale... mentre gli OGM vengono importati lo stesso e non si capisce bene come e perchè.

La Corte di Giustizia UE in materia di divieto di coltivazione ed importazione di OGM afferma che "...non si può vietare la coltivazione di un OGM solo perchè mancano le norme di "Coesistenza"... cosa notoriamente  impossibile in quanto gli ogm contaminano irreversibilmente le altre varietà tradizionali e naturali ed altre specie (attraverso il trasferimento genico orizzontale dei frammenti di DNA da una specie all'altra, per mezzo dei microrganismi)... e pertanto tutto diventerebbe OGM...
..."ma solo se sussiste pericolo per la salute, l'ambiente e gli aspetti fitosanitari, in applicazione del principio di precauzione europeo...
Tali aspetti di pericolosità sono tutti confermati dalle risultanze delle coltivazioni di OGM in altri paesi extaeuropei. Ad es. contaminazione del polline, del miele, delle filiere alimentari e delle sementi tradizionali, pericolo per la salute e l'ambiente, maggior impiego di pesticidi e resistenza degli insetti patogeni, fallimenti dei raccolti (Cotone) e ridotte produzioni (Soia), ecc...

Inoltre,  pare che il mais OGM  sia reputato cancerogeno dalle ricerche recentemente pubblicate in Francia dal Prof. Seralini, così come numerose ricerche indipendenti segnalano la pericolosità degli OGM per cui possa essere applicata la prevista clausola di salvaguardia nazionale vietandone non solo la coltivazione ma anche l'importazione, ai sensi della Dir. 2001/18 CE in materia di organismi transgenici,
E' necessario ricordare che tra gli OGM vanno inserite anche le varietà "clearfield", resistenti ai diserbanti, in quanto profondamente alterate nel loro DNA, manipolato con sostanze chimiche, ultrasuoni e radiazioni e, pertanto pericolose per la salute e l'ambiente. 

- SUBITO IL REFERENDUM POPOLARE CONSULTIVO SUGLI OGM, PREVISTO DALLA DIR:2001/18 iIN MATERIA DI OGM, preliminarmente ad ogni decisione in materia !
Con la Costituzione di un Comitato promotore ad hoc

2. Sviluppo dell'Agricoltura Biologica e Revisione delle Misure Agroambientali dei PSR Regionali

- Istituire adeguati pagamenti all'Agricoltura Biologica che compensino effettivamente i mancati ricavi per minore produzione nella bio-riconversione aziendale e i maggiori costi, più il 20% per i costi di transazione e il 30% per le azioni biologiche collettive territoriali, così come previsto dai Regolamenti Comunitari Agroambientali, disattesi da 20 anni dalle regioni italiane, che hanno "de facto" ostacolato lo sviluppo dell'Agricoltura Biologica, addirittura contrastandolo nell'Ultimo decennio, laddove in Italia oggi abbiamo il 20% in meno di superfici agricole Biologiche certificate  rispetto al 2002. Mentre la domanda di biologico si è triplicata nell'ultimo decennio.

- Contestuale Blocco e recupero verso il biologico dei fondi Agroambientali regionali distratti da anni verso una "falsa agricoltura integrata", che "de facto" ha sostenuto l'acquisto di pesticidi chimici di sintesi e non delle previste tecniche biologiche o naturali alternative, prioritarie secondo le linee guida sulla produzione integrata Europee. Le tecniche alternative ai Pesticidi chimici  sono diventate "facoltative", secondo i disciplinari regionali attuali, per cui gli agricoltori convenzionali, risparmiando sui costi, hanno continuato ad usare sempre più pesticidi (oltre 150.000 tonnellate in Italia, il 35% di tutti i pesticidi europei, con fatturati in continuo aumento), percependo illegittimamente pagamenti agroambientali che in realtà dovrebbero sostenere i maggiori costi delle tecniche sostitutive naturali e biologiche (si ipotizza la truffa Comunitaria dolosa e reiterata, con danno alla salute pubblica e all'ambiente).
L'Italia ha oggi raggiunto il triste primato mondiale dei tumori dell'infanzia, con tasso di incremento doppio di quelli neonatali, rispetto alla media UE. Inoltre, nel nostro paese le malattie degenerative sono in crescita esponenziale, con riduzione dell'aspettativa di vita sana di oltre 10 anni, dal 2004 ad oggi. I Pesticidi Chimici di sintesi rappresentano in tal senso la principale "concausa aggravante" di patologie degenerative e oncologiche, spesso derivate dagli squilibri endocrini collegati.

- Revisione e potenziamento del sistema di certificazione biologica. 
Oggi il produttore paga l'Ente di certificazione (conflitto di interesse) per poi vedersi restituire i costi grazie ai fondi comunitari (Mis. 132 dei PSR regionali, fino a 3.000 € ad azienda agricola)). E' necessario che sia direttamente l'ente pubblico (Regioni) a pagare gli Enti di certificazione e a controllarne l'operato, obbligando a un numero minimo di ispezioni sul campo (5-6 all'anno) e all'analisi dei residui chimici di pesticidi, con perizia di stima delle produzioni pre-raccolta, al fine di evitare e prevenire irregolarità e truffe. 

3. Pesticidi Chimici
Applicazione corretta della nuova direttiva europea sull'Uso sostenibile dei Pesticidi, che impone la priorità di intervento con mezzi tecnici biologici e naturali, regolarmente registrati al commercio (in quanto sottoposti alle prove di efficacia), sulla base del principio di precauzione e delle norme di Agricoltura Integrata che sono diventate obbligatorie per ogni coltivazione.

4. Tutela dell'infanzia e dei più deboli
inserimento del limite massimo di sommatoria dei pesticidi negli alimenti, oggi tarati su un corpo di 60 kg e non sulle categorie più deboli (Bambini, anziani e malati), sulla base del principio di uguaglianza dei cittadini nei confronti delle leggi. e tolleranza zero Pesticidi nei prodotti Biologici, in base al diritto a non essere contaminati dagli eventuali confinanti che utilizzano pesticidi, che dovranno mantenersi all'interno delle proprietà convenzionali, come previsto dalle norme di diritto costituzionale.

5. Obbligo di alimentazione biologica scolastica ed ospedaliera con istituzione e tutela dei mercati biologici locali a filiere di vendita diretta e corta (un passaggio), utilizzando le misure dei PSR Regionali e tutte le forme di sostegno alle produzioni di qualità (intesa come miglioramento dell'impatto ambientale e/o sanitario e nutrizionale delle produzioni agricole), quali ad es. le organizzazioni comuni di mercato (OCM).

6. Istituzione di un servizio di assistenza tecnica fitosanitaria nazionale e Provinciale, ai sensi del recente recepimento della Dir. CE sull'Uso sostenibile dei pesticidi, collegato agli albi professionali degli Agronomi e Periti Agrari con Prescrizione obbligatoria da parte di tecnico abilitato (attraverso ricettario) di ogni eventuale prodotto chimico di sintesi ad uso agricolo, in osservanza della circolare sull'Atto fitoiatrico dell'Ordine degli Agronomi, che prevede l'obbligo di prescrizione prioritaria dei mezzi alternativi non di sintesi e la non possibilità di operare come dipendenti delle case agro-farmaceutiche nella suddetta prescrizione (conflitto di interessi).
Inserimento di Esperrti Agroecologi di comprovato curriculuum sulle tecniche sostitutive dei mezzi chimici di sintesi, nelle commissione Ministeriali e regionali per la definizione delle norme e disciplianri obbligatori di Agricoltura Integrata, nominati dai portatori di interesse (IBMA ITALiA, FEDERBIO, UP BIO, ecc.)

7. Legare la politica agricola comunitari alla preservazione della fertilità dei terreni per le generazioni future (Art. 44 della Costituzione Italiana), finanziando le pratiche che consentono di incrementare l'Humus (sostanza organica stabile) dei terreni, nel rispetto del protocollo di Kyoto per la fissazione e riduzione dei GAS serra.

8. Chiusura degli allevamenti industriali senza adeguata terra disponibile per l'alimentazione del bestiame nel comprensorio e utilizzazione piena delle misure di sostegno europeo al Benessere Animale per gli allevatori Biologici (500 € / UBA, unità bovina adulta, previsti dalle norme UE dal 2007, ed oggi non utilizzati dalle regioni in tal senso).
Gli allevamenti industriali rappresentano oggi la prima fonte di emissione di gas serra (CO2, Metano, Ossidi di N, ecc.)

9. Salvaguardia, recupero e diffusione della Biodiversità Tradizionale autoctona dell'Agricoltura Italiana, utilizzando le risorse Regionali dei PSR e Nazionali dei Piani Sementieri, riproducendo e conservando le banche del germoplasma, a partire da quella di Bari, che conserva oltre 95.000 varietà di interesse agricolo strategico del mediterraneo, vero e proprio patrimonio dell'Umanità e base per il miglioramento genetico mondiale.

10. Recupero della tradizione agroalimentare italiana e della vera dieta mediterranea biologica ed a prevalenza vegetariana, quale patrimonio dell'Umanità.

11. Incentivazione  e incremento delle dotazioni per i giovani agricoltori, con finanziamenti a fondo perduto per l'apertura di nuove partite iva agricole e la realizzazione di aziende di produzione e trasformazione di prodotti biologici su piccola e media scala territoriale, legate al mercato locale (km zero) e ai gruppi di acquisto solidali (GAS). Divieto della Plastica nelle confezioni alimentari per l'accertata pericolosità per la salute e l'ambiente.

Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo

Docente Ordinario di Fitopatologia, Entomologia, Agricoltura Biologica, Agroecologia - Ist. Sup. Istruzione Agraria, Todi
Studio AGERNOVA - Servizi Avanzati per l'Agroecologia e la Ricerca
ACCADEMIA MEDITERRANEA PER L'AGROECOLOGIA E LA VITA (AMA la Vita)