mercoledì 26 dicembre 2012

BOTTA CONTRO BOTTA E RISPOSTA


 La suddivisione che ho mostrato proviene da una delle scuole guenoniane francesi
* Appunto, me lo immaginavo. Se ci si vuole viceversa, come sembrerebbe più logico, riferire a quel che ne dicono i Veda, cioè alla famosa "Tradizione" (quella autoctona degli induisti), lo schema dei quattro Yuga e gli anni che gli antichi sapienti indiani attribuirono ad ognuno di essi è quel che ho riportato. Né più, né meno. Il Kali Yuga, l'età nera, secondo il loro computo dura 432.000 anni. Ed essendo l'ultimo Kali Yuga in ordine cronologico cominciato nel 3.102 A. C., terminerà nel 428.899. Noi ci troviamo appena all'inizio di quest'epoca di pece.

Joe

Il giorno 26/dic/2012, alle ore 15.47, Maufil ha scritto:

La suddivisione che ho mostrato proviene da una delle scuole guenoniane francesi e come avrai potuto notare è affetta da un certo determinismo. Mi convince poco, ma mi sembra la più logica se la rapportiamo al tempo lineare.

Tutto sta, comunque, in cosa noi riteniamo per “età oscura” o kalì Yuga, perche molte religioni e insegnamenti religiosi, avendo la presunzione di essere l’unica religione veritiera, nelle loro forme esteriori, essoteriche, quelle più facilmente conoscibili e decifrabili, rapportano tutto alla “loro” rivelazione, storicamente databile e “moralmente definibile” e complicano una interpretazione univoca.

Il problema non è tanto di prendere alla lettera o non prendere alla lettera certe tradizioni, certi insegnamenti. Il problema è capire di cosa si sta parlando, perchè un conto è parlare di storia, di divenire storico e di avvenimenti umani succedutisi nel tempo e un conto è parlare di “trascendenza”, di stati dell”Essere.

Ad esempio, già il concetto di “preistoria”, implica una visione scientifica lineare del problema, laddove si presume che nel tempo ci fu la scoperta del fuoco, della ruota, ecc. ecc., fino ad arrivare ai moderni computer. Ma questa interpretazione è del tutto materiale, perchè in termini spirituali le cose stanno diversamente, ed anzi sono proprio le scoperte “scientifiche” che pongono l’uomo in un altra dimensione materiale e lo allontanano da una dimensione spirituale, facrendoci porre la domanda: chi era veramente “arretrato” l’uomo preistorico (da confondersi con le immagini di omini selvaggi tipo “2001 odissea nello spazio”, tanto per capirci) o l’uomo moderno?

Ne nasce quindi un conflitto, una problematica interpretativa, perchè noi abbiamo un minimo di certezze solo per la nostra scala del tempo o Ere geologiche. Dico un minimo, perchè nonostante tutte le possibilità di datazioni possibili, dal carbonio al radio, andando troppo indietro nel tempo tutto ha una presunzione di prova, ma non una prova certa e matematica.

Comunque queste Ere ci dicono che la terra, più o meno, si è formata 4,5 miliardi di anni fà e dopo una lunga fase precambriana, in cui già erano presenti forme di vita elementare, circa 600 milioni di anni addietro, nel cambriano appunto, sono improvvisamente e tutte insieme e tutte perfettamente formate nella loro complessità biologica, apparse le prime forma di vita pluricellulare (tipico esempio per tutti: i famosi trilobiti).

Molto approssimativamente e soprattutto attraverso la Stratigrafia, che presenta altre carenze ed enormi problemi interpretativi, e con continue modifiche dettate da nuove scoperte (soprattutto fossili), possiamo quindi indicare le successive Ere:

Era paleozoica. Da circa 570 a 225 milioni di anni fa con i suoi periodi cambriano, ordovinciano, siluriano, devoniano, carbonifero, permiano.

Era mesozoica. Da circa 225 a 65 milioni di anni fa con i seguenti periodi: triassico, giurassico, cretacico. Sono le ere dei Sauri.

Era cenozoica. Da 65 a 3 milioni di anni fa. con i seguenti periodi: paleogene, neogene.

Era neozoica o quaternaria. Da 3 milioni di anni fa ad oggi con i suoi periodi: pleistocene, olocene. E’ l’era in cui si dice appare l’uomo evolutosi da forme ancestrali di primati. Per avere un essere a noi simile, dicesi sempre, occorre risalire a 250.000 anni addietro.

In realtà questa è una presunzione evolutiva la quale dal “brodo primordiale”, alle cellule procariote poi eucariote (formazione della vita dovuta al “caso” e quindi impossibile per il solo semplice calcolo della probabilità che, nel caso e a parte il resto, abbisognerebbe di molti, ma molti miliardi di anni in più) arriva all’homo sapiens, così come dagli anfibi ai rettili, agli uccelli, ecc.

Ma nel complesso nulla è mai stato esaurientemente comprovato, e questa problematica ci si presenta sotto due diverse assurdità:

1. da una parte la presunzione della “creatività” che farebbe sbucare dal nulla ogni nuova specie in virtù di una bacchetta magica (quando invece una manifestazione “divina” deve necessariamente presentarsi anche sotto forme fisiche e biologiche che seguono loro leggi proprie). Una “creatività” che oltretutto posticiperebbe a date troppo recenti e chiaramente irreali la nascita della terra).

2. Dall’altra parte invece ci si presenta la scala evolutiva per la quale, tanto per fare un esempio, attraverso adattamenti successivi e sotto la forza della selezione naturale, si dovrebbe passare dal “non occhio” all’occhio, cosa impossibile perchè ogni creatura per quanto semplice (ma in ralta neppure un batterio è semplice essendo una complessa e meravigliosa struttura biologica) potrebbe mantenersi in vita nella sua fase intermedia, altro che evolversi (motivo per il quale non ci sono anelli di congiunzione, quando invece,in caso contrario, ne dovremmo avere a milairdi).

Ma questo oggi gli scienziati lo sanno benissimo tanto è vero che pur muovendosi in una cultura e con un gergo “evoluzionista”, nelle loro pubblicazioni, moderne teorie e altro, dimostrano chiaramente di aver definitivamente superato ogni interpretazione darwiniana.

Diciamo che allora anche nella natura e nell’ecosistema siamo in presenza di “cicli di manifestazione”, dove appaiono, già totalmente formate e complesse le diverse specie viventi, vegetali e animali, specie che il suddividerle in specie elementari o complesse è un falso problema, perchè tutte sono complesse nella loro diversità. Non c’è quindi “evoluzione”, ma un divenire, un susseguirsi di forme di vita (ma non per tutte le sue varietà perchè certe forme di vita, gli scarafaggi per esempio, sono esattamente uguali a quelli di milioni di anni addietro, in rapporto a determinate “forme”, archetipi sempre presenti che si manifestano e si susseguono per cause fisiche e biologiche in nei cambiamenti complessivi di tutto l’ecosistema.

Come si realizza questo cambiamento, come possono apparire e da cosa certe nuove specie, scartata la presunzione creativa e quella evolutiva, resta un problema alquanto complesso e ancora non decifrato. Quello di cui possiamo essere certi è che siamo in presenza di un cambiamento “saltativo” per il quale, senza alcuna evoluzione si manifestano nuove specie.

Ma qui siamo andati avanti e siamo entrati nella polemica sull’evoluzionismo. E non è il caso. Oltretutto ogni polemica su evoluzionismo si, evoluzionismo no, è un falso problema, perchè, tanto per fare un esempio, risulta evidente che tra la scimmia e l’uomo, ammesso (ma non concesso) che ci sia una discendenza comune, dobbiamo prendere atto che ad un dato momento si è verificato uno iato, per cui da un essere nè è scaturito un altro del tutto diverso. E questo iato, incolmabile, perchè non è solo un fatto di intelligenza e apprendimento, ma soprattutto di altre attitudini interiori, annulla, o meglio rende superflua, ogni interpretazione evolutiva, mostrandoci semplicemente da una parte la scimmia, che è una cosa e dall’altra l’uomo che è tutt’altra cosa.

Ho fatto notare tutto questo solo per dire come sia problematico e quasi impossibile rapportare le quattro età dell’umanità in senso anche spirituale alla cronologia della terra e dell’uomo.

Maurizio Barozzi

UNA PRECISAZIONE MI SEMBRA NECESSARIA. Ai tempi.....quando eravamo giovani...l'utilizzo dialettico della teoria delle Ere viste nell'ottica "orientale" CI SERVIVA per confutare l'ingenuo positivismo con cui ci dovevamo confrontare. Specie all'Università. Ricordo una discussione all'Istituto di Fisica ( anno 1956) esattamente all'ingresso dell'Istituto,durante la quale, improvvisamente, MI TROVAI CIRCONDATO da una cinquantina di colleghi con altri sopravvenienti, che volevano interloquire. Ricordo un altro collega, che poi è diventato professore di Chimica Generale ed Inorganica in una Università dell'Abruzzo che mi disse: IO SONO ATEO. Ed io gli chiesi "QUALE DIO CREDEVA CHE NON CI FOSSE".TUTTO CIò PER DIRE CHE CERTE POLEMICHE HANNO UN SIGNIFICATO (letteralmente: significare, dare significato) solo sul piano dialettico.Nessuno delle persone sane di mente ( cioè informate sui progressi delle conoscenze) può CREDERE ai miti dell'attualità ( cristianesimo e NEWAGE compresi) ma non si può nemmeno creder ad IPOTESI DI LAVORO. NOTA ULTERIORE: uno studioso anglosassone, che aveva studiato le teorie di Darwin, aveva anche scritto che tali teorie, applicate sugli animali, RIFLETTEVANO i CONTRASTI SOCIALI dell'Inghilterra di quei tempi. E NON POTREBBE ESSERE DIVERSAMENTE.
E PER CONCLUDERE, un altro aneddoto ( come sempre, l'esperienza VALE più di qualsiasi altra supposizione.)
[ L'ho già riferito altre volte, ma vale la pena di ripeterlo]: Qualche anno fa partecipai ad un importante convegno "scientifico" che si svolse nella sala del refettorio. ( Camera dei deputati...alla fine dirò anche su questo fatto).Durante questo convegno, che durò un'intera giornata, si parlò del riscaldamento terrestre e TUTTI i convegnisti di sbracciarono nelle previsione e nelle statistiche. ALLA FINE DEL CONVEGNO, MA ERAVAMO RIMASTI IN POCHI, intervenne l'ultimo oratore il quale ci disse: " Io sono quello che va a mettere i termometri in giro per l'Italia e per il mondo" Di seguito ci fece capire quanto i DATI STORICI fossero ALEATORI.NON solo perchè fino a poco fa il posizionamento dei termometri fosse di diffile applicazione ( immaginiamo quanto nell'800 fosse facile andare a mettere i termomentri nel centro dell'Africa o dell'Australia), ma anche perchè si trattava di termometri piuttosto rudimentali, con una precisione minima. NE CONSEGUIVA, PER LOGICA DEDUZIONE, CHE NESSUNO PUò PARLARE DI RISCALDAMENTO.TRATTANDOSI di un meno e di un più.Conclusione ovvia: se non ci sono gli strumenti della conoscenza ci si ferma alla chiacchiera e non più. REFETTORIO: Era l'epoca in cui era forte la polemica sul Codice Da Vinci. Come risaputo, l'autore del romanzo, e poi del film, sostiene, alla luce degli studi di Baygent, Lee e Lincoln, che Gesù era sposato con la Maddalena e che questa figurava nell'ultima cena ( poi hanno detto trattarsi di San Giovanni...cioè i preti preferiscono proporre Gesù omosex piuttosto che ammettere che fosse sposato, come peraltro era consuetudine nella Palestina di allora).Un amico, alla fine del convegno, MI FECE NOTARE un AFFRESCO seicentesco dell'ultima cena, che riempiva tutta una parete della stanza dove presumibilmente i ftatacchioni si cibavano. ANCHE IN QUESTO AFFRESCO, PRESENTE DA CIRCA 500 ANNI NELLO STESSO LUOGO, LA FIGURA CENTRALE è QUELLA DI UNA FEMMINA. QUALE LA DEDUZIONE??? UNA MISTIFICAZIONE TOTALE, AGLI OCCHI DEI COGLIONI CHE CI CREDONO. Pertanto, le teorie vanno analizzate alla luce della loro proponibilità politica. CIOE' nella misura in cui esse contribuiscono al successo di una proposta, linea, soluzione politica ( possibilmente realizzabile!) Giorgio Vitali.