giovedì 16 gennaio 2014

Ghiandola Pineale Prof. Paolo Lissoni



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IO, ONCOLOGO VI SPIEGO PERCHÉ LA MEDICINA ESCLUDE DI BELLA"

Paolo Lissoni, oncologo al San Gerardo di Monza, mette in luce i punti di forza e le debolezze della terapia Di Bella e conclude: "Quando le terapie tradizionali falliscono si potrebbe applicare la Di Bella".

Paolo Lissoni, 57 anni, oncologo e endocrinologo. Lavora all’ospedale San Gerardo di Monza dal 1985. E’ stato premiato dal National Cancer Institute di Washington per le sue ricerche sulla ghiandola pineale, ...
"IO, ONCOLOGO VI SPIEGO PERCHÉ LA MEDICINA ESCLUDE DI BELLA"

Paolo Lissoni, oncologo al San Gerardo di Monza, mette in luce i punti di forza e le debolezze della terapia Di Bella e conclude: "Quando le terapie tradizionali falliscono si potrebbe applicare la Di Bella".

Paolo Lissoni, 57 anni, oncologo e endocrinologo. Lavora all’ospedale San Gerardo di Monza dal 1985. E’ stato premiato dal National Cancer Institute di Washington per le sue ricerche sulla ghiandola pineale, su questo argomento ha pubblicato 600 lavori.
Il reparto di oncologia di Monza è l’unico in Italia che offre, accanto alle tradizionali, una terapia “complementare”.

Ossia?
“Il campo delle terapie alternative anti-cancro (usate in abbinamento a chemio e radio) è estesissimo: vischio, aloe, graviola, veleno di scorpione, curcuma, mirra. Noi abbiamo dato la priorità alle sostanze naturalmente prodotte dal nostro corpo. La ghiandola pineale produce melatonina e altre quattro molecole derivate da aminoacidi. Sono molecole – fondamentali nel regolare il sistema immunitario, nel dosare le endorfine (che danno benessere) e nel favorire i processi di coscienza - che variano a seconda delle ore della luce”.

Quindi proponete la melatonina ai pazienti oncologici?
“Si sa da anni che un ammalato di cancro produce livelli bassissimi di queste sostanze prodotte dalla pineale, melatonina soprattutto. Tutti i processi psico-chimici sono alterati in chi ha un cancro”. Date melatonina dopo o durante la chemio?
“Dopo e durante per ridurre la tossicità dei chemioterapici. La melatonina ha proprietà antiossidanti, azione anti-proliferativa, potenzia il sistema immunitario (accresce il rilascio dell’interleuchina 2 dai linfociti T), contrasta la carenza di piastrine e la cachessia che sono la debolezza e il dimagrimento tipici di chi fa una chemio…”

La scoperta di Luigi Di Bella…
“Esattamente, tutto il mondo deve essergli grato per questo. La melatonina mette in moto almeno 20 meccanismi antitumorali…”

Però non tutti gli oncologi ci informano di questo…
“Noi lo facciamo”.

Date la melatonina in ospedale?
“Anni fa sì, ora non più. La prescriviamo e si compra in farmacia fra i prodotti da banco”.

Parliamo di Di Bella?
“L’argomento mi coinvolge affettivamente. Negli anni Ottanta conobbi Luigi Di Bella, lo contattai per confrontare con lui i miei studi sulla ghiandola pineale. Trovai un terreno comune ma i miei tentativi di conciliare le due oncologie, la tradizionale e la dibelliana sono tristemente falliti…”
Come mai?
“Da un lato c’è l’ottusità mentale dell’oncologia tradizionale che non conosce o non vuol conoscere gli aspetti biologici, dall’altro la terapia Di Bella che ha avuto (e ha) il grosso limite di non essersi espressa attraverso una sperimentazione clinica”.

Però c’è chi guarisce dal cancro con la Di Bella.
“Non basta dire: uno è guarito. Quanti pazienti sono andati bene e quanti male? Questa situazione va avanti da 25 anni.
La multiterapia Di Bella deve seguire la sperimentazione clinica che tutto il mondo segue. Sennò si fa confusione, non si comprenderà mai l’efficacia della cura tradizionale rispetto alla Di Bella”.

Se fosse lei a decidere come si comporterebbe?
“Raccoglierei i dati e unirei le forze: ai malati che non rispondono alle cure ufficiali darei la Di Bella”.

Quindi la proporrebbe dopo che si è accertato il fallimento della terapia tradizionale, perché?
“Potrebbe essere un modo per conciliare le posizioni scientifiche e per poter testare finalmente i risultati sul campo. Anche lei mi sta confermando che ha raccolto molto storie di pazienti che dopo il fallimento della tradizionale si sono trovati bene con la Di Bella…”

C’è un altro limite del metodo Di Bella?
“L’aspetto immunologico nella cura del cancro è noto da pochi anni, so che Giuseppe Di Bella ogni tanto inserisce al cocktail anche le interleuchine 2 (sostanze prodotte dai linfociti T) per potenziare il sistema immunitario”.

Un aspetto positivo della terapia Di Bella (oltre alla melatonina?)
“Il fatto di somministrare chemioterapici a piccole dosi è stata una geniale intuizione di Luigi Di Bella, oggi si inizia a praticare la “metronomica” che significa appunto curare con dose minima di chemioterapici a intervalli di tempo brevi”.

Piccoli dosi per evitare il fenomeno della chemio-resistenza?
“Questo aspetto va ancora studiato.
Quel che è certo però è che le piccole dosi non intossicano l’organismo e hanno effetti immunostimolanti e antiangiogenetici (ossia impediscono la formazione di nuovi vasi sanguigni necessari al tumore per crescere).

Allora pro o contro Di Bella?
“Non ha senso dire ‘pro o contro’, io direi: ognuno dia il meglio di sé e la cosa funzionerebbe se il dialogo fosse solo scientifico, ma è chiaro che entrano in gioco altri interessi. La terapia Di Bella è la punta dell’iceberg che dischiude una tematica immensa: il rapporto tra la scienza e la cultura umana”.

Fonte: il giornale.it
di Gioia Locati
Mer, 21/12/2011
http://www.ilgiornale.it/news/io-oncologo-vi-spiego-perch-medicina-esclude-bella.html


Noi di The Cancer della terapia Di Bella ne avevamo ampiamente parlato QUI:
L’ipofisectomia e il professore di Modena
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=741457282535161&set=pb.490306234316935.-2207520000.1388768307.&type=3&theater


METODO DI BELLA: PERCHE’ E COME FUNZIONA NELLA CURA DEL TUMORE

di Giuseppe Di Bella (*)
Tratto da Scienza e Conoscenza n. 35.

Contrariamente alla disinformazione ampiamente diffusa dalla propaganda dei circoli di potere, il Metodo Di Bella antitumorale, non è ”alternativo”, nell’accezione comune del termine, ma rappresenta l’integrazione funzionale e la razionale convergenza delle conoscenze medico-scientifiche definitivamente acquisite, e delle emergenti evidenze scientifiche, in una clinica affrancata da inquinamenti politico-finanziari.

Scopo del MDB è cercare di superare l’elevata tossicità e la limitata efficacia delle attuali terapie mediche del cancro valorizzando molecole biologiche di elevata efficacia e bassa tossicità oggi sottovalutate in oncoterapia, il cui documentato effetto antitumorale è esaltato dal reciproco sinergismo.

Oggi la sopravvivenza, è essenzialmente dovuta alla chirurgia, ed è del 29% a 5 anni (Richards et al, BMJ. 2000 Apr 1;320(7239):895-8.).
Di questo 29% solo il 2,5% è dovuto alla chemio, (Morgan et al, 2004 Dec;16(8):549-60).
Questo studio si basa su 14 anni di osservazione, 225.000 pazienti, 22 varietà tumorali.
Metà dei sopravvissuti per 5 anni, nel lungo termine muore per tumore (Lopez et al, Gac Med Mex. 1998 Mar-Apr;134(2):145-51).
La sola chemioterapia, senza chirurgia, consente pertanto solo al 2,1% - 2,5% di raggiungere i 5 anni. Dai recenti congressi dell’American Society of Clinical Oncology emerge chiaramente il dato che nei tumori solidi gli anticorpi monoclonali (i famosi “farmaci intelligenti di provata efficacia” e di ultima generazione, impropriamente definiti” biologici”) consentono in media un incremento della sopravvivenza di circa due mesi, e solo in rari casi si raggiungono o superano i quattro mesi.

Con Melatonina, Retinoidi, vitamine E, D3, C, componenti della ECM (matrice extracellulare), il MDB potenzia quei mezzi che la Fisiologia considera essenziali per la vita. Queste molecole differenzianti esercitano sinergicamente anche un ruolo antiangiogenico e antiproliferativo. Questo effetto è sinergicamente potenziato da Somatostatina e/o analoghi mediante la regolazione negativa di molecole altamente mitogene come il GH e i fattori di crescita GH dipendenti. Concorrono al sinergismo antiproliferativo e antiangiogenico Cabergolina e/o Bromocriptina, inibitori della Prolattina, ormone mitogeno ubiqitario. Il MDB prevede minimali dosaggi apoptotici, non citotossici e non mutageni di Ciclofosfamide o Oncocarbide, la cui tollerabilità è esaltata dalla Melatonina (MLT) e dalle vitamine del MDB.

Sono riportati i risultati preliminari di uno studio osservazionale retrospettivo su 553 pazienti con 29 diversi istotipi, trattati con MDB. In tutte le neoplasie – anche se con rilevanti differenze tra di esse – il MDB ha conseguito, senza alcuna rilevante tossicità, un evidente miglioramento della qualità di vita e un netto incremento delle mediane di sopravvivenza per ogni patologia e stadio rispetto ai corrispettivi dati della letteratura relativi alla chemioterapia e/o anticorpi monoclonali.

Gli attuali dati della letteratura sulla chemioterapia documentano un’elevata tossicità e una percentuale di mortalità denunciata anche da un’agenzia della Reuters Healt (Wesport, CT 2001-05-17: “Unexspected high mortality rated associated with chemoterapy regimen”). Il dato è confermato da uno studio sui protocolli chemioterapici delle malattie linfoproliferative (Atra et al, 1998) che riporta l’undici per cento di decessi non causati dal tumore ma unicamente da chemioterapia .
Il MDB persegue tre obiettivi essenziali:
a) la difesa dall’aggressione neoplastica;
b) l’inibizione della proliferazione neoplastica;
c) il contrasto della spiccata tendenza mutagena del fenotipo neoplastico.

La difesa
Il MDB asseconda ed esalta le reazioni vitali e l’omeostasi (misure che l’organismo attua per difendersi da aggressione interne o esterne) antitumorale per metterle in condizione di contrapporsi alla insorgenza e progressione neoplastica.
Il tumore è deviazione dalla vita normale, per cui occorre riportare le reazioni deviate verso la norma, attraverso il potenziamento di tutti quei mezzi che la Fisiologia considera essenziali per la vita.
Il MDB persegue questo obiettivo attraverso innovative formulazioni e criteri d’impiego della MLT (complessata con Adenosina e Glicina), di retinoidi solubilizzati in Vitamina E, oltre a Vitamine C, D3, e componenti della ECM. Inserendo componenti apolari come il Betacarotene e la vitamina E tra i fosfolipidi di una membrana cellulare, la si stabilizza preservandola da danni ossidativi e dai radicali liberi

Inibizione della proliferazione neoplastica
L’espressione recettoriale (punto della cellula su cui agiscono le sostanze) ubiquitaria della Prolattina e del GH (ormone della crescita) rappresenta uno degli aspetti del ruolo mitogeno (di induzione tumorale), diretto e generalizzato, di queste molecole.
La proliferazione cellulare sia fisiologica che tumorale è strettamente dipendente dalla Prolattina; dal GH, massimo fattore di crescita; e da Fattori di Crescita, molecole mitogene GH dipendenti, da esso positivamente regolate, come EGF, FGF, HGF, IGF1-2, NGF, PDGF, TGF, VEGF; oltre che da fattori di crescita prodotti dall’apparato gastrointestinale, come VIP, CCK, G. Sia la proliferazione cellulare fisiologica, che quella neoplastica, avvengono per mezzo di queste stesse molecole, che la cellula neoplastica utilizza però in rapporto esponenziale rispetto a quella sana.
La proliferazione incontrollata, anche se in misura diversa, caratterizza tutte le neoplasie.
L’impiego della somatostatina e analoghi, agendo sulla crescita, denominatore comune a ogni tumore, deve trovare indicazione razionale in ogni neoplasia. In molti tumori, non solo in quelli neuroendocrini, è stata documentata un’espressione recettoriale per la somatostatina.
Fattori causali dell’oncogenesi (insorgenza del tumore) sono i danni cromosomici che comportano, in varia misura, inattivazioni di geni oncosoppressori: CD44, Bcl-2, p53, oltre che delle Caspasi 3-8, elementi chiave della cascata apoptotica (reazioni che portano a invecchiamento e morte della cellula). La regolazione negativa degli oncosopressori (sostanze naturali che si oppongono all’insorgenza e progressione del tumore) è antagonizzata da componenti del MDB. La letteratura ha integralmente confermato i sinergici meccanismi d’azione antineoplastici differenzianti, citostatici, antiproliferativi, antiangiogenici e antimetastatici di tutti i componenti del MDB. Senza l’apporto della Prolattina, dell’ormone della crescita (GH) e dei Fattori di Crescita (GF) prodotti dai tessuti per azione del GH, e quindi strettamente GH-dipendenti, non esiste crescita fisiologica o tumorale. Inibire al tumore l’utilizzo di GH, Prolattina, GF, con il loro antidoto naturale, la Somatostatina, è pertanto di una logica matematica e scientifica. Nella crescita dei tumori ormono-dipendenti, intervengono anche l’estrogeno (nei tumori della mammella e utero), e il testosterone (nel carcinoma prostatico e dei testicoli) inibiti dal MDB con gli specifici antidoti.
Malgrado ciò l’oncologia continua a trastullarsi col recettore della somatostatina (SSTR) vincolando e limitando il suo impiego alle situazioni in cui viene individuato il suo recettore nelle cellule tumorali.

Inibizione delle mutazioni della cellula tumorale
L’altro aspetto fondamentale della progressione neoplastica – e pertanto obiettivo della razionalità terapeutica del MDB – è costituito dalle mutazioni delle cellule tumorali, perché a ogni mutazione la cellula tumorale seleziona e trattiene una serie di vantaggi. Mutazione dopo mutazione, il tumore incrementa progressivamente aggressività, resistenza, velocità di crescita, di capacità metastatica e tossicità. Le proprietà differenzianti (antimutazione) di componenti del MDB come Melatonina, Retinoidi, vitamine E, C, D3, e componenti della matrice extracellulare (ECM), si oppongono alla spiccata tendenza mutagena del tumore. Gli obiettivi strategici di una cura antiblastica non possono, pertanto, prescindere dal controllo delle mutazioni, che rappresentano una caratteristica essenziale e un denominatore comune delle cellule tumorali, non meno della citata dipendenza per la crescita da GH, PRL, e GF. Questi dati sono pienamente confermati dalle banche dati scientifiche mondiali, ma ancora ignorati dall’oncologia per una grave frattura tra evidenze scientifiche e applicazione terapeutica. Questa è la causa della reale e tragica impotenza dell’attuale terapia medica dei tumori, con il dato scientifico ufficiale (nascosto al pubblico) di un 2% di sopravvivenza a 5 anni (Morgan et al, 2004 Dec;16(8):549-60). Il rimanente 27% a 5 anni sopravvive solo grazie alla chirurgia (Richards et al, BMJ. 2000 Apr 1;320(7239):895-8.). Un fallimento di questa portata è dovuto a un concorso di cause, tutte basate sulla mancata valorizzazione delle evidenze scientifiche:
- Non vengono inibiti l’ormone della crescita, ( GH) e conseguentemente i fattori di crescita GH dipendenti, né la Prolattina, determinanti per la crescita tumorale.
- Non vengono potenziate le reazioni e funzioni vitali per contenere l’aggressione e l’espansione neoplastica, al contrario vengono gravemente degradate e compromesse dalla tossicità della chemio.
- Vengono esasperate a livello esponenziale il numero e la frequenza delle mutazioni, al punto tale che una circolare ministeriale mette in guardia il personale ospedaliero femminile in gravidanza dall’avvicinare pazienti in chemio per il pericolo di mutazioni che possano produrre malformazioni embrionali. Il rapporto numero 02/16 (2002) dell’Istituto Superiore di Sanità “Esposizione professionale a chemioterapici antiblastici” ha preso in considerazione i danni a breve e/o a lungo termine causati dall’esposizione professionale ai chemioterapici antiblastici (CA): «Proprio a causa delle loro proprietà citotossiche e immunosoppressive – si legge nel Rapporto – gli antibastici possono paradossalmente causare tumori secondari. Infatti, non solo sono in grado di innescare la trasformazione di cellule normali in maligne, ma tendono a ridurre le difese endogene contro l’insorgenza di neoplasie. (…) Numerosi studi hanno dimostrato la pericolosità per gli operatori sanitari (…): possibili tumori causati da chemioterapici cancerogeni, effetti sull’apparato riproduttivo, aumento degli aborti spontanei e delle malformazioni congenite. I danni risultano anche trasmissibili all’apparato riproduttivo dei figli degli operatori sanitari».
È documentato e noto che la mutazione di una cellula neoplastica seleziona cellule sempre più aggressive e resistenti, pertanto una terapia razionale come il MDB deve agire contenendo le mutazioni, non esasperandole come la chemio.
Per questi risultati, e una tossicità di questo livello della chemio, lo Stato Italiano spende ogni anno (dal Rapporto AIFA, spese per farmaci ATC), 1341 milioni di euro, pari al 32,37% del totale dei farmaci.

MDB: cosa stiamo facendo
Per verificare i singoli componenti e l’efficacia del MDB nei vari tipi e stadi di tumore, si può consultare la prima pagina del sito metododibella.org. alla voce “documentazione e aggiornamenti scientifici”. Oltre alle conferme scientifiche crescenti e ampie del MDB – sia nei singoli componenti che nell’uso combinato, accuratamente ed ermeticamente censurato dall’informazione – è nascosto anche il dato che migliaia di ammalati si stanno curando in Italia e nel mondo. In certi giorni il sito ufficiale metododibella.org supera i 20.000 contatti, e con l’erogazione del 5 X 1000 alla Fondazione, e le erogazioni liberali (fiscalmente detraibili), stiamo preparando relazioni per il prossimo congresso mondiale oncologico del maggio 2011 a Dalian in Cina, pubblicazioni, congressi e corsi sul MDB, oltre a studi sperimentali di laboratorio. Relativamente alla sperimentazione ministeriale del 1998, ormai annullata dai dati scientifici esposti, basta consultare il sito ufficiale metododibella.org alla sezione “sperimentazione”. Le responsabilità non sono state governative, ma dei circoli di potere che in realtà gestiscono la nazione.
Mio padre mi ha sempre detto di stare lontano dalla politica: è stata la politica che si è interessata alla terapia, fino a quando ha ritenuto di trarne qualche vantaggio e non viceversa. Sul piano scientifico e clinico abbiamo già vinto: comprendo e condivido i sentimenti di mio padre di profonda pena per i nostri nemici, che non abbiamo mai contato né temuto. Nessun potere umano per quanto abilmente dissimulato, potente, criminale e globale può lottare a lungo, resistere e vincere contro la Verità, unica Via che porta alla Vita.

Pubblicazioni sul MDB
Per la documentazione sul MDB si può consultare il sito ufficiale metododibella.org.
Approfondimenti delle sue documentate possibilità sia preventive che terapeutiche sono reperibili nel volume Il Metodo Di Bella in cui ho riportato il pensiero scientifico di mio padre, i principi costituenti il MDB, i loro aspetti chimici, biochimici, farmacologici, di biologia molecolare, fisiologici, e clinici. Il potenziale d'azione antiblastico dei componenti del MDB è documentato da oltre 2.000 voci bibliografiche citate nel testo. Il volume – giunto alla terza e reperibile attraverso il sito – è pubblicato dalla casa editrice scientifica Mattioli 1885.

È ancora in ristampa l’edizione esaurita del volume Come prevenire i tumori in cui ho descritto sia a livello divulgativo che scientifico, gli aspetti farmacologici, dietetici e comportamentali che possiamo oggi attuare per prevenire l’insorgenza di malattie neoplastiche e degenerative.

Nel mese di ottobre 2010, per la prima volta l’intero Metodo Di Bella è stato pubblicato per esteso (42 pagine e 410 voci bibliografiche) da una nota rivista scientifica internazionale recensita da Med-Line (Neuro Endocrinol Lett. 2010 Sep 30;31(suppl1). Epub ahead of print). Si sono documentate una mediana di sopravvivenza e una qualità di vita nettamente superiori rispetto ai migliori dati ufficiali delle attuali terapie mediche dei tumori. Sono inoltre compresi diversi casi (che rappresentano un risultato inedito in oncologia) di guarigione stabile e completa di tumori maligni solidi senza intervento chirurgico, né chemio, né radioterapia, ma solo con MDB: Neuro Endocrinol Lett. 2010 Sep 30;31(suppl1). The Di Bella Method (DBM).

(*) Giuseppe Di Bella
Figlio e collaboratore di Luigi Di Bella, mette a punto con il padre il Metodo Di Bella. Da anni si impegna per sperimentare, documentare e divulgare l’efficacia della terapia.
Per contatti: posta@giuseppedibella.it

Fonte: http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo_for_print.php?id=22782


Di admin P. M.
Venerdi 3 gennaio 2014

http://www.erboristeriarcobaleno.com/files/200676135313.pdf

http://www.macrolibrarsi.it/autori/_paolo_lissoni.php

http://www.iosononelfuturo.it/files/la_medicina_del_terzo_millennio.html