sabato 20 settembre 2014

RIFLESSIONI TEOSOFICHE

Cosa impedisce a un Dio onnipotente di rivelarsi nuovamente  e ogni quanto vuole? Perché gioca  a nascondino, potrebbe parlare con le sue creature senza fare il prezioso?  Perché conoscendo la caducità della natura umana ha scelto di mediare il suo contatto proprio attraverso altri uomini? 
Perchè ha scelto un tempo storico piuttosto che un'altro per far venire suo figlio? Perché ha immolato suo figlio se già conosceva la sorte che gli attendeva, quasi a dimostrare che l'uomo, sua creatura, lo avrebbe ammazzato?  Dio  ha limiti nello spazio tempo cosi come l'uomo, ma lo spazio tempo sono il limiti di Dio ed un limite da lui stesso creato? Non vi è nessuna necessità spirituale di una scrittura scritta se Dio vuole comunicare con l'uomo, l'intelletto non ha bisogno della mediazione scritturale.
La scrittura è un passaggio forzato ed obbligato per dare conto alla ragione del suo esistere, altrimenti inutile. La ragione è il peggiore strumento che abbiamo per arrivare a Dio. La ragione pur comprendendo nature diverse di linguaggio oltre quelle da lei concepite come la scrittura ha bisogno solo di questa per dissetarsi e dare ragione del suo essere. Il limite del linguaggio che soddisfa a stento la ragione in quanto non può completamente inverare e definire  essenze al di fuori del suo dominio come l'infinito (spazio) e l'eternità (tempo) di Dio per limiti intrinseci di fine temporale. La descrizione di Dio con il linguaggio umano è un paradosso se non solo per la costruzione che la ragione ha esigenza di soddisfare la sua sete di conoscenza che tende all'infinito. Una descrizione di Dio dovrebbe venire dal passato e continuare nel futuro senza finire mai usando sempre parole diverse se mai ciò fosse possibile per comprendere il Dio o le sue varie espressioni. La stessa purezza dell'immaginazione quando viene trasferita nel mondo materiale dello spazio-tempo trova dei limiti anche di indefinibilità, molti artisti non finiscono mai le proprie opere proprio perché le continuano a vedere incomplete. Immaginate ora il figlio di Dio il Cristo, della stessa natura del Padre, la perfezione che si limita in uno spazio-tempo con la caducità del dominio del tempo, tradotto nel contesto dello spazio-tempo, ne diventa una opera di difficile ritrovamento storico. La  sola ragione umana trova difficoltà a muoversi in questo ambito, confesso che più volte mi sono cimentato nell'esperienza della ricerca "solo" storica del Gesù con risultati molto interessanti per la validazione della sua "non esistenza". Ma allo stesso tempo c'è la sua forte  esistenza evangelica che difficilmente si può contestare nell'ambito della dottrine Divine per la questione della natura umana.  La questione del Cristo  infatti diventa poi' molto più difficile da smontare in quanto questa può essere verificata ogni giorno personalmente nel "logos" che si fa azione. Ma la questione di Dio rimane sempre un mistero in cui la povera ragione finirà sempre per annegare senza il salvagente della fede, che forse ha sede nell'apertura dell'intelletto. In quel momento la ragione non è più lo strumento di indagine, oltre che da filtro per le questione di carattere spazio-temporali, ma solo un'ausilio per dare contenuto umano al dominio divino. I Progetti di Dio sono imperscrutabili in quanto concepiti al difuori del domino del tempo e dello spazio (compreso dalla ragione)  l'uomo ha da sempre la presunzione di misurare con strumenti inadeguati questioni che può solo intravedere nello spiraglio che lascia la porta dello spirito. Allo stesso tempo l'uomo più abile e furbo, conoscendo l'inclinazione della ricerca di infinito che ha la natura umana ancora con l'impronta del padre universo e della madre terra, insinua con architetture del tutto umane come il linguaggio e messaggi attraverso di essi veicolati, di spiegarti agli altri il volere di DIO.
Giuseppe Turrisi


Delle due l'una:   O Gesù non ha mai fondato una chiesa  ed allora si spiega tutto e razionalmente
dalla corruzione alla deriva e devastazione massonica di questa......  

Oppure  si è sbagliato a fondarla e per l'ennesima volta si è affidato alla corruzione della natura umana da lui  (nella persona del Padre) stesso creata e conosciuta  essendo onnisciente e onnipresente...  Che gioco è quello di farlo lo stesso  sapendo già il risultato finale!!!!

Un fondatore di una azienda (figuriamoci di una chiesa)  la cura sempre nel minimo dei dettagli, la fa crescere, la anima, la difende, la custodisce, ecc   C'è una resa....!!!  Oppure non c'è mai stata