mercoledì 20 maggio 2015

autorità monetarie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! da archivio 2012

Chi emette moneta lo sa perfettamente che questa svolge una delle funzioni sociali più alte che esistono. La moneta è relazione. La moneta oltre ad avere le caratteristiche definite dalla economia classica, come divisibilità, accettabilità, rappresentazione del valore, valore della misura, di fatto è anche strumento economico-sociale. La giusta quantità di moneta in una società ne determina la civiltà e la democrazia. Come ho scritto tante volte non può esistere democrazia senza che la moneta (proprietà di emissione) sia del popolo che la usa. La moneta quindi è un mezzo democratico e per essere tale non può essere condizionata dal prestito di chi la possiede (ricchi) per legge, contro chi la chiede in prestito (poveri). Prima che cadesse il golden standar poteva avere un senzo il principio della moneta con riserva di valore, ma dal 15 agosto 1971 la moneta non ha più un valore monetario ma solo creditizio che viene attribuito per legge (trattati) solo ad alcune categorie (i banchieri) che si sono costituti (con anni ed anni di complicità e corruzione) delle autorità monetarie (non richiesta da nessuno) completamente scollegate dalle autorità politiche (che dovrebbero rapresentare i popolo) che anche fossero le peggiori espressioni della dittatura, di fatto comunque rappresentavano il popolo. Anche la più sanguinaria delle dittatura rappresenta sempre un pur minimo interesse sul proprio popolo, il banchiere senza nazione, senza dignità e senza terra, rappresenta sempre e solo il suo interesse sui soldi che presta. Immaginate che l'acqua del pianeta venga data in mano ad una autorità terza e privata mondiale che la somministra in prestito, ve ne da 100 litri ma alla fine dell'anno ne vuole indietro 104 come potrete fare? Non c'è soluzione razionale (e comunque se non ci si sveglia si arriverà anche a questo, Veolia insegna) Non può esistere democrazia se non c'è moneta di proprietà del popolo, lo ripeto fino alla noia. Siamo giornalmente programmati a pensare che siamo in "democrazia", quando invece siamo entrati nella peggiore dittatura esistente che sia mai potuta essere immaginata. La dittatura della emissione monetaria privata. Quando in una nazione o in un insieme di nazioni (eurozona), non c'è più la capacità "relazionale della moneta" (moneta democratica = moneta governta dal popolo), crolla ogni economia, ogni servizio, ogni ricerca, ogni infrastruttura, ogni istruzione, ecc, tutto è  nelle mani nepotistiche di chi concede il credito a suo insindacabile piacimento. Il ricco non ama la concorrenza della classe media, quindi ciclicamente la distrugge facendo rarefazione monetaria (che chiamono crisi). Gestire la moneta di una nazione significa gestire la vita della nazione in ogni suo aspetto e frangente. Può una nazione sovrana, che ha il bene del suo popolo, lasciare questa funzione ad estranei che hanno il solo interesse di fare profitto? Gli economisti più tecnici la rigirarno sul problema della bilancia dei pagamenti con l'estero, e va bene, facciamo anche una moneta di riferimento internazionale (keynes aveva penasto al Bancor) ma questo nono toglie l'apetto giuridico che ogni nazione, ma anche ogni ragione abbia una moneta sovrana legata strettamente alle dinamiche economiche e sociali del territorio in cui insiste. Tale moneta internazionale in ogni caso dovra essere in quota parte proprietà di chi la usa, non certo di enti terzi (FMI, BM, MES). Purtroppo questo enorme problema, non viene capito dalla grande massa ed il banchiere ci sguazza.  Allora tutto dipende dall'onesta dei suoi rappresentanti (politici) a cui di volta in volta il popolo si affida. Il banchiere non ha necessità di usare la forza (salvo casi ostinati come Thomas Sankara) basta corrompere poche centinaia di persone sempre disposte a vendersi ed il gioco è fatto. L'ottanta percento del mondo è sotto dominazione usuraia. Ora se sono riuscito a fa passare il messaggio che non può esistere democrazia senza moneta sovrana (ho scritto anche un libro che non usicra mai, dal titolo "Democrazia Monetaria, che è qui riassunto) si comprende bene come i padri costituenti siano stati "costretti" (dai liberatori) a scrivere la peggiore mistificazione proprio nell'articolo uno della costituzione del 1947, stranamente sottolinea che la repubblica democratica è fondata sul lavoro (che svolgeranno per l'america e la finanza da li in poi) e al secondo comma si dice che il popolo è sovrano. Basterebbe confrontare questo articolo con l'articolo uno della repubblica romana del 1849 che ha tutt'altro tono (senza influenze dominatrici), recita: "La sovranità è per diritto eterno nel popolo. Il popolo dello stato romano è costituito in repubblica democratica. Se confrontate di due articoli c'è tutto un mondo a cominciare dai soggetti ai verbi. Da una parte è il popolo dall'altra e la neo-repubblica (filo atlantica). Da un lato "la sovranità è nel popolo" dall'altro sembra essere un attributo di "appartenenza" (appartiene al popolo) quasi che sia esterna e possa essere poi, (secondo legge dei politicanti venduti) essere ceduta ad un nuovo (banchiere) possessore. Immaginate per un attimo una nuova costituzione dove ci sia un articolo che risuoni cosi: "la sovranità monetaria è nel popolo che la esercita per il bene della nazione. Questo articolo non può essere oggetto di revisione costituzionale". Giuseppe Turrisi