mercoledì 27 gennaio 2016

CONFESSIONI DI UN PENE NORMALE (+18)

Di
Francesco Mazzuoli


Incontro il mio interlocutore una mattina qualunque di Gennaio. Mi riceve in bagno, in penombra.  La testa floscia fa capolino da un paio di mutande dozzinali,  consunte dall'uso. Occhio e croce avrà sui cinquant'anni, un ciuffo di peli imbiancati e un'aria afflitta.

Perchè ha deciso, finalmente, di parlare?

Mi sento socialmente discriminato.

Discriminato?

Sì, ovunque si fa propaganda a favore del pene omosex: oggi sono io il diverso. Si guardi intorno: il maschio, soprattutto se normale, è una specie in via di estinzione. Per me è finita.

Non sia così drastico...

Non vede che l'avanzata femminile ci ha tolto ogni spazio? Il maschio tenta disperatamante di difendere la sua identità rendendo più marcato ciò che le donne non possono avere.

E cioè?

La barba, che oggi portano tutti, e il pene: sempre più membri ricorrono alla penoplastica.

Penoplastica?

Sì, l'ingrandimento del pene per via chirurgica. Milano è la capitale mondiale degli interventi.

C'entra anche la pornografia?

Ovvio che c'entra, non ti puoi più permettere di essere normale. 

Si spieghi.

Vengono prese come riferimento le misure dei pornoattori. E poi devi essere sempre al massimo, non  puoi più nemmeno invecchiare: devi durare a lungo ed essere sempre attivo come a vent'anni. Pensi che io senza sostanze chimiche non funziono più. E mica solo io, anche i ragazzi: ormai senza pasticca hanno un blocco psicologico. E poi sa quante morti di cui non si parla sui giornali?

Addirittura?

Amici di settanta, persino ottanta anni, strappati  alla bocciofila e stroncati durante l'amplesso. È una piaga sociale: sul lavoro ci sono le morti bianche, a letto quelle blu.

Il mio interlocutore scuote la testa e sembra ritirarsi ancora più in se stesso.

...Ma è una battaglia persa, non sei mai all'altezza: è un modello virtuale irraggiungibile, mentre il maschio reale non c'è più: o è omosex o è comunque svirilizzato. E adesso c'è la concorrenza spietata dei membri di plastica e di gomma. Ci sono donne che non viaggiano mai senza. Un maschio intero è un inutile ingombro, meglio il suo attributo tascabile: si è passati dal toy boy, al toy e basta.

Ma di quale concorrenza parla?

È mai entrato in un sexy shop? Non c'è penoplastica che tenga. E poi chi me la paga? Mica la passa la mutua.

Non si avvilisca...

Per me è finita: pensi che sono addirittura bianco.

Non la facevo pure razzista. Ritiene che siano favoriti i membri di colore?

Già ci sovrastano per dimensione, e presto lo faranno per numero. Anche le frontiere delle donne si sono aperte indiscriminatamente.

Come vede il futuro?

E come vuole che lo veda? Andiamo verso l'annichilimento totale del maschio bianco e di tutto il suo portato identitario e culturale.

Ha nostalgia per il passato?

Sì, quando ho cominciato era tutto diverso. Oggi siamo costretti anche a depilarci e ad essere addirittura videogenici. Si esiste solo per essere ripresi in video. C'è qualcuno che rinuncia a fare le posizioni tradizionali, perchè altrimenti non sarebbe a favore macchina.

Le sarebbe piaciuto essere superdotato?

Forse, ma ormai io sono super-datato.

Nemmeno un messaggio finale di speranza per i giovani?

Non c'è nulla da fare: siamo circondati da coglioni.