giovedì 4 febbraio 2016

Il miracolo economico tedesco: Hjalmar Schacht

Come fu possibile che nell’arco di pochi anni, un paese sconfitto e lacerato nel profondo del proprio tessuto socioeconomico, riuscì a risollevarsi dai disastri subiti sui campi di battaglia durante il primo conflitto mondiale e successivamente dalle imposizioni relative alle riparazioni di guerra del Trattato di Versailles?


I problemi economici che attanagliavano la Repubblica di Weimar subito dopo il primo conflitto mondiale, comportano inevitabilmente, l’ascesa al potere di Adolf Hitler e del Partito Nazionalsocialista.
Nel 1933, quando Hitler salì al potere, la Germania era gravata da ingenti debiti, le riserve monetarie erano ridotte allo stremo, l’inflazione era salita incredibilmente alle stelle ed oltre 6 milioni di tedeschi si trovavano senza alcun tipo di occupazione.
In poco meno di tre anni, si realizzò uno dei più grandi miracoli economici del mondo moderno; l’artefice di questo incredibile miracolo fu Hjalmar Schacht, Ministro dell’Economia e Presidente della Banca Centrale del Terzo Reich. Di origini ebraiche, egli fu illuminato da una straordinaria intuizione: eliminò l’uso della moneta con valore internazionale e sostituendola con un baratto fra diverse unità economiche, diede nuovamente vigore ai commerci.
Schacht, riuscì inoltre a trasformare le importazioni di materie prime in commesse per l’industria nazionale. Ciò fece da stimolo allo sviluppo del settore manifatturiero, in quanto le materie prime acquistate all’estero, venivano pagate con prodotti dell’industria nazionale riuscendo così ad aggirare l’ostacolo dei mercati finanziari e le fuoriuscite di capitali.
Il marco tedesco, venne svincolato dal peso dei mercati internazionali e lo Stato tedesco poté creare nuova moneta senza indebitarsi chiedendola in prestito, purché fossero stati controllati i prezzi, la produzione, i consumi e la distribuzione: si svilupparono così nuove attività economiche nei settori dell’edilizia, dell’automobile e della metallurgia.
Altro passo in avanti per l’economia tedesca fu l’emissione degli effetti MEFO, cambiali messe in circolazione da parte degli stessi fornitori ed accettate dalla società su base fiduciaria, come mezzo per finanziare lo sviluppo del mercato interno. Esse, in seguito, sarebbero potute essere scontate presso la Reichsbank non prima di tre mesi e non successivamente ai cinque anni, ottenendo in cambio capitali liquidi.
Nel 1935, solo dopo due anni dall’inizio della nuova politica economica, la disoccupazione fu ridotta di oltre tre milioni di unità ed infine essa si ridurrà sistematicamente da mezzo milione a 34.000 unità tra l’agosto 1937 e l’agosto del 1939. Hitler riuscì così a raggiungere i suoi scopi primari: il riassorbimento della disoccupazione e la crescita dei salari del popolo tedesco senza creare inflazione. Grazie alla ripresa economica, il Fuhrer riuscì ad accrescere il proprio consenso, proiettando la Germania verso quello che sarà l’imminente scoppio della Seconda Guerra Mondiale.



Francesco Marrara