Il miracolo economico tedesco: Hjalmar Schacht
Come fu possibile
che nell’arco di pochi anni, un paese sconfitto e lacerato nel profondo del
proprio tessuto socioeconomico, riuscì a risollevarsi dai disastri subiti sui
campi di battaglia durante il primo conflitto mondiale e successivamente dalle
imposizioni relative alle riparazioni di guerra del Trattato di Versailles?
I problemi economici che attanagliavano la Repubblica di
Weimar subito dopo il primo conflitto mondiale, comportano inevitabilmente,
l’ascesa al potere di Adolf Hitler e del Partito Nazionalsocialista.
Nel 1933, quando Hitler salì al potere, la Germania era
gravata da ingenti debiti, le riserve monetarie erano ridotte allo stremo,
l’inflazione era salita incredibilmente alle stelle ed oltre 6 milioni di
tedeschi si trovavano senza alcun tipo di occupazione.
In poco meno di tre anni, si realizzò uno dei più grandi
miracoli economici del mondo moderno; l’artefice di questo incredibile miracolo
fu Hjalmar Schacht, Ministro dell’Economia e Presidente della Banca Centrale
del Terzo Reich. Di origini ebraiche, egli fu illuminato da una straordinaria
intuizione: eliminò l’uso della moneta con valore internazionale e
sostituendola con un baratto fra diverse unità economiche, diede nuovamente
vigore ai commerci.
Schacht, riuscì inoltre a trasformare le importazioni di
materie prime in commesse per l’industria nazionale. Ciò fece da stimolo allo
sviluppo del settore manifatturiero, in quanto le materie prime acquistate
all’estero, venivano pagate con prodotti dell’industria nazionale riuscendo così
ad aggirare l’ostacolo dei mercati finanziari e le fuoriuscite di capitali.
Il marco tedesco, venne svincolato dal peso dei mercati
internazionali e lo Stato tedesco poté creare nuova moneta senza indebitarsi
chiedendola in prestito, purché fossero stati controllati i prezzi, la
produzione, i consumi e la distribuzione: si svilupparono così nuove attività
economiche nei settori dell’edilizia, dell’automobile e della metallurgia.
Altro passo in avanti per l’economia tedesca fu
l’emissione degli effetti MEFO, cambiali messe in circolazione da parte degli
stessi fornitori ed accettate dalla società su base fiduciaria, come mezzo per
finanziare lo sviluppo del mercato interno. Esse, in seguito, sarebbero potute
essere scontate presso la Reichsbank non prima di tre mesi e non
successivamente ai cinque anni, ottenendo in cambio capitali liquidi.
Nel 1935, solo dopo due anni dall’inizio della nuova
politica economica, la disoccupazione fu ridotta di oltre tre milioni di unità
ed infine essa si ridurrà sistematicamente da mezzo milione a 34.000 unità tra
l’agosto 1937 e l’agosto del 1939. Hitler riuscì così a raggiungere i suoi
scopi primari: il riassorbimento della disoccupazione e la crescita dei salari
del popolo tedesco senza creare inflazione. Grazie alla ripresa economica, il
Fuhrer riuscì ad accrescere il proprio consenso, proiettando la Germania verso
quello che sarà l’imminente scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Francesco Marrara