giovedì 11 febbraio 2016

MEDIA E TEORIA GENDER


Come quasi tutti i "talk-show" che si possono seguire sulle nostre reti televisive, quello andato in onda ieri sera, in prima serata su la7, rappresenta l'ennesimo grande pollaio. Il pollaio si scatena sistematicamente quando si discute di tematiche scomode. Soprattutto se queste, vengono argomentate da voci fuori dal coro che, si discostano dal politicamente corretto. Ieri sera, l'energica scrittrice e giornalista Enrica Perrucchietti, per quasi un'ora o giù di lì, è stata "bersaglio" delle provocazioni riguardanti i temi che hanno alimentato tutto l'arco della prima parte della trasmissione: gender, unioni civili ed adozioni. Dai polveroni che si sono sollevati, si evince chiaramente che i millantatori del "politicamente corretto" hanno capito ben poco sia su tali questioni, sia sul pensiero esposto dalla scrittrice, tantoché uno degli ospiti, dopo il dettagliato intervento della Perrucchietti, ha palesemente detto di non aver capito nulla di quanto lei, fino a quel momento, avesse esposto. 
Tutto ciò, dovrebbe far riflettere: da un lato, c'è chi sostiene delle "teorie" di cui nemmeno ne ha chiari i connotati; dall'altro c'è chi con documentazioni inoppugnabili e dati alla mano, cerca di smascherarle e smantellarle.
Si sa, questo genere di trasmissioni, hanno il solo scopo di confondere le acque senza mai arrivare al nocciolo della questione. La manipolazione gioca un ruolo di primo ordine e, chi ha avuto modo di leggere i libri della Perrucchietti, i media non fanno altro che plagiare le nostre menti creando degli stereotipi, volti esclusivamente a renderci succubi del pensiero unico dei padroni del mondo.