COMUNICATO STAMPA
Pensione di reversibilità: schizofrenia legislativa
o reato?
Roma, 23 febbraio 2016 – Giorni or sono il Ministro Pier Carlo Padoan rispondendo ad un’interrogazione
nel
corso del “question time” alla Camera dei Deputati, ha precisato: “Il Governo
non prevede nessun intervento sulle
pensioni
di reversibilità”
proseguendo: “Per il futuro non è
allo
studio nessun intervento sulle stesse pensioni”:
La dichiarazione è stata accolta con sollievo dai milioni di cittadini che avevano appreso dai mass media di un pesante taglio al limite della soppressione di tale norma
pensionistica, perché tale sarebbe stato ancorare tale concessione (legata a versamenti
dei lavoratori
e
non
“regolata
dallo Stato) al
famigerato
indicatore
ISEE,
gradito
soprattutto agli evasori fiscali.
Anche il Ministro Poletti si è
affrettato, finalmente a dare la sua smentita.
Il notevole allarme sociale, che è stato riportato
dai
mass media, negli ultimi tempi
non
può
comunque non avere uno o più responsabili della
creazione e diffusione di una
notizia,
poi smentita dal
Ministro, che ha
turbato l’ordine
pubblico (art. 656
Codice penale) e che rappresenta comunque un reato di pericolo, in quanto nulla rileva il fatto che non si sia realizzata, ma ciò stava per accadere (v. sentenza Cassazione n. 9475/1966
e 3967/1977).
La natura sussidiaria dell’art. 656 del Codice penale non può fare escludere nemmeno il
concorso con l’art. 501 dello stesso Codice penale e con l’art. 2637 del Codice civile, relativi al reato di aggiotaggio, che si prescrive in 6 anni e comporta l’interdizione dai
pubblici uffici.
Per questi motivi la Federazione consulterà i propri legali al fine di presentare
denuncia contro ignoti sul grave attentato preparato alla Sicurezza pubblica.
La schizofrenia legislativa?
Prima delle assicurazioni del Ministro,
risultava evidente dalla concomitante proposta di concedere alle coppie di fatto la reversibilità delle pensioni.
UFFICIO STAMPA DIRSTAT ADERENTE
ALLA CONFEDIR