Doveva comparire in un corpo
di carne. Questo è successo per mezzo del Cristo-Gesù, e l’avvento storico
del Cristo Gesù altro non significa, se non il fatto, che le forze dei sei Elohim o
del Logos si sono incarnate nel Gesù di Nazareth, al principio della nostra èra;
che erano realmente in lui nel mondo della visibilità. Di questo si tratta. Ciò
che di forza interiore giace nel sole, la forza dell’amore del Logos, prese Figura
umana Fisica nel corpo di Gesù di Nazareth. Perchè sulla Terra, per la coscienza
sensoria dell’uomo, Dio ha dovuto presentarsi a quest’ultimo con Figura
corporea, come un altro oggetto esteriore qualsiasi, come un altro essere. Che
cosa è dunque questa entità che al principio della nostra èra ci si presentò
come Cristo Gesù? Essa altro non è, che l’incarnazione del Logos, degli altri sei
Elohim, ai quali era andato innanzi come preparatore quell’uno, il Dio-Jahve; e
questa unica Figura di Gesù di Nazareth, in cui era incarnato il Cristo o il Logos,
reca perciò quello che prima affluiva giù sulla Terra soltanto dal Sole, ciò
che è contenuto soltanto dalla luce solare; lo ha portato nella vita dell’uomo,
nella storia stessa dell’umanità: «Il Logos divenne carne!» Questo è ciò, a cui il
Vangelo di Giovanni attribuisce maggior valore. E lo scrittore del Vangelo di
Giovanni ha dovuto dar maggior valore appunto a questo fatto. Perchè è vero:
dopo che alcuni dei discepoli iniziati del Cristo ebbero compreso di che si
trattava, ne sorsero degli altri, che non potevano comprendere questo completamente;
essi capivano bensì pienamente che a base di ogni materialità, di
tutto ciò che ci si presenta come sostanza, vi è un animico-spirituale: ma ciò
che non potevano comprendere si era, che in un singolo uomo il Logos stesso,
una volta, si fosse incarnato in modo Fisico visibile per il mondo Fisico-sensibile.
Questo essi non potevano capire. È in questo che ciò che si presenta a noi
nei primi secoli cristiani, come «Gnosi», si differenzia dal vero cristianesimo
esoterico. Lo scrittore del Vangelo di Giovanni accenna a questo con possenti
parole: «No, non dovete considerare il Cristo come un essere permanentemente
supersensibile e invisibile, che risiede a base di ogni sostanzialità, bensì
dovete porre gran valore al fatto, che la Parola è divenuta carne, che essa ha dimorato fra noi!» Questa è la sottile differenza fra il cristianesimo esoterico e
la Gnosi originaria. La Gnosi conosce il Cristo come lo conosce il cristianesimo
esoterico, ma soltanto come un’entità spirituale, e vede tutt’al più in Gesù di
Nazareth un messo umano, più o meno collegato con questa entità spirituale.
Essa vuole tener fermo al Cristo, che rimane invisibile. All’incontro il cristianesimo
esoterico è stato sempre nel senso del Vangelo di Giovanni, che poggiava
sul terreno solido della parola: «E il Logos è divenuto carne e ha dimorato
fra noi!» Quegli, che era là nel mondo visibile, è una vera incarnazione degli
altri sei Elohim, del Logos.
Per mezzo di ciò, dunque, la missione della Terra, ciò che doveva divenire
della Terra attraverso l’evento di Palestina, è Finalmente penetrato giustamente
nella Terra. Prima tutto era preparazione. Come doveva dunque principalmente
qualificarsi il Cristo che dimorava nel corpo di Gesù di Nazareth?
Egli doveva principalmente qualificarsi, come il grande apportatore e vivificatore
del libero essere umano autocosciente. Riassumiamo questa vivente
dottrina del Cristo con brevi parole paradigmatiche. Dovremo dire: la Terra vi
è, per dare all’uomo la piena autocoscienza, l’«Io sono». Prima tutto non era
che preparazione per questa autocoscienza, per questo «Io sono»; e il Cristo
fu colui, che diede l’impulso, perchè gli uomini tutti – ognuno come singolo
essere – possano sentire l’«Io sono». Ora soltanto è stato dato il poderoso impulso,
che ha dato agli uomini sulla Terra una vigorosa spinta innanzi. Possiamo
verificare questo confrontando il cristianesimo con la dottrina del vecchio
Testamento. In questa dottrina l’uomo non sentiva ancora completamente
l’«Io sono» nella propria personalità. Egli aveva ancora un residuo di ciò,
che era rimasto dall’antico tempo della coscienza trasognata, in cui l’uomo
non si sentiva come un Sè, ma come un arto dell’entità divina, così come
l’animale oggi ancora è un membro dell’anima di gruppo. Dall’anima di gruppo
gli uomini sono usciti e sono progrediti fino a un’esistenza individuale indipendente,
che sente l’«Io sono» in ogni singolo uomo – e Cristo è la forza,
che ha portato gli uomini a questa libera coscienza dell’«Io sono». Contempliamo
questo fatto nel suo pieno significato interiore.