martedì 28 febbraio 2017

Perché il sistema vuole far passare Marine Le Pen (commento a..:!)

Eccesso di dietrologia. Questo ci insegna l'analisi seguente.Intendiamoci. L'analisi è eccellente e e certamente zeppa di informazioni necessarie, ma..è proprio questo eccesso di manipolazione che disturba. Perché non è storicamente confermata. Quando nelle analisi si cerca di dimostrare che il SISTEMA ( quale Sistema? Bisogna specificarlo, perché la vita collettiva ha moltissime manifestazioni pubbliche e private. Come dire che, siccome il sistema sociale delle api è stato definitivamente studiato, NON potrà mai esserci quale deviazione,,,se il sistema è onnicomprensivo, cioè ci sta tutto dentro, è ovvio che il sistema assorbe tutto, anche le cariatidi della politica, come accade in Italia) è INVINCIBILE, perchè tutti i personaggi della politica anche quelli anti-sistema, sono manovrati dal sistema, si dice in breve che E' INUTILE BATTERSI. Ma questa è una classica operazzione del sistema. Ciò mi ricorda l'atteggiamento di tanti evoliani, post-evoliani, missisti, post-missisti, i quali a domanda di quale azione intendano fare, rispondono inevitabilmente...SIAMO NEL KALI-JUGA non c'è niente da fare. Allora, emeriti coglioni, non rompeteci gli zebedei con le vostre assurde lamentele! In verità, la Storia c'insegna che nessun cambiamento è possibile se non nella gradualità dei passaggi. Quelli che giudicano le PRIME mosse del governo Trump delle cose d'America, e dicono che si tratta di uno che è stato scelto per gabbare il popolo, NON conoscono i sistemi della politica, che è molto graduale, ed i passaggi da un sistema all'altro avviene per gradi minimi. Intanto è ben noto che Trump fa parte integrante della affluent class, altrimenti non si sarebbe candidato. E la Le Pen in tanto ha avuto la possibilità di giungere alle soglie ( NON DEL POTERE!!!!) ma di una vittoria alle prossime elezioni, grazie al lavoro tenace e contrastato del padre. Altrimenti starebbe a fare la calzetta da qualche parte. Noi, nella prospettiva storica abbiamo l'esempio delle formidabili rivoluzioni del passato, ma i contemporanei, oltre allo spargimento di sangue e qualche RISCHIO per la propria pelle, non lo hanno percepito. Ciò vale per la rivoluzione sociale di Cesare ( che porterà alla istituzione dell'Impero) e per la rivoluzione francese che, dopo la morte di Napoleone ( 1821) con la restaurazione ( IL 1814 ED IL TERRORE BIANCO) NON sarà minimamente percepita se non da alcuni grandi scrittori ( Victor Hugo, Stendhal,ANATOLE FRANCE, BENJAMIN CONSTANT, CHATEAUBRIAND, Balzac, Lamartine...fu anche ministro degli esteri del Governo Provvisorio del 1848 ) ma chi avrà annotato il ritorno trionfale dei Gesuiti, ripristinati con una bolla papale il 7 agosto 1814, in Francia la cui predicazione in ogni luogo del paese verteva nel propiziare la soggezione popolare al sistema pre-rivoluzione? Questi elementi sono a noi noti, ma soltanto dopo qualche secoluccio, perché al presente era ben difficile districare le fila del canovaccio. Tutto ciò vale anche per la percezione popolare di quanto sta avvenendo al Comune di Roma, Dove la lotta intestina per il controllo della Capitale ( la capitale controlla tutto il paese)
si svolge secondo regole millenarie...e accontentiamoci che finora non ci è scappato il morto.Poiché la RAZZA umana è sempre la stessa, occorre ricordarsi di Cola di Rienzo e di Arnaldo da Brescia, per fare solo due nomi. Ma la difficoltà del sistema Raggi, le storie di retroscena e le calunnie, il saliscendi di certi personaggi, oggi sotto gli occhi degli Italyoti grazie allo sviluppo della comunicazione, non può confermare alcune illazioni sulla funzionalità al Sistema del Movimento 5 Stelle, nemmeno i frequenti voltafaccia di Grillo rispetto alle sue affermazioni e denunce di quando facella l'attore ed era seguitissimo ovunque andase a fare i suoi predicozzi in forma di monologhi comici. LA POLITICA è CONTINGENZA ed è PRESENZA. Gli assenti hanno sempre torto e ad essi è possibile far credere di tutto. Financo le idiozie che Franceschiello dice Orbi ed Orbi. GV 

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DI NICOLAS BONNAL


La rapidità della sottomissione di Trump al sistema è stata ammirabile, come la sottomissione di Syriza in Grecia o la rapidità dell’annullamento della Brexit! Come direbbe Céline, la resistenza populista non chiede altro che far sloggiare qualcuno – o cliccare furiosamente sul proprio mouse…

Vediamo il caso dell’elezione di Marine.

La Francia avrebbe i tassi d’interesse per rimborsare il proprio debito che ammonterebbero la sera stessa al 10%. La Francia avrebbe una sua rivoluzione arancione per strada. La Francia si ribellerebbe alla funzione pubblica. La Francia avrebbe una fuga di capitali. Avrebbe i borghesi disperati per il crollo dei prezzi degli appartamenti parigini e dei castelli antichi. La Francia si farebbe bloccare dalla NATO anche più velocemente della Serbia. La Francia subirebbe gli attentati più rapidi della sua storia… 

Per tutte queste ragioni, il sistema vuole Marine.

C’è solo un problema. Non è ancora finito e può essere fermato. Da chi? Dall’elezione del candidato residuale, il peggiore per l’oligarchia mondiale: il candidato FN, che è lì da più di trent’anni. Il carattere pseudo-rivoluzionario (vedi la presa della Bastiglia) della Francia qui sarà usato in pieno. Sottomettiamo la Francia e il resto seguirà presto.

Per questo dico: il sistema ha interesse a far eleggere Marine Le Pen. Il “Bataclan” se verrà eletta sarà tale che lei si sottometterà ancora più velocemente del suo modello Trump. Il sistema potrà allora imporre più velocemente la propria agenda terrorista e totalitaria: guerra contro la Russia ribelle, invasione del Sud, abolizione del denaro contante, controllo biometrico, divieto dell’oro, censura della rete, etc.

Il caos dell’elezione del FN sarà tale che lo tsunami (che, come si sa, è un metodo di controllo a freddo, come gli attentati, l’effetto serra, i rifugiati) sarà imparabile. Quindi il sistema farà eleggere Marine, la quale ha già dato delle garanzie licenziando suo padre. Questo è il suo interesse: far scoppiare l’ascesso populista una volta per tutte.

Nel mio libro su Trump, pubblicato prima della sua elezione, annunciavo già la piega che avrebbe preso:

“Rileggendo le pagine informative che abbiamo messo insieme su Donald Trump, attraversiamo una crisi morale. Tutto ci sembra esagerato, falso, quasi squallido. I suoi affari, la sua stessa fortuna sembra gonfiata. Le sue proposte sono nulle, scadenti o neppure degne di nota.

Qualche frase interessante e coraggiosa è subito contraddetta. La sua politica è inapplicabile ed è meglio così. Suscita in oltre una tale ostilità all’estero e nei luoghi importanti (televisioni, economia) che rischia di essere rovinato anche prima dell’elezione”.

E il seguito è stato semplice da prevedere nel capitolo XVII:

“…sembra che l’affaire Trump serva come operazione psicologica a livello mondiale. Il sistema ha paura delle folle, e ha bisogno di fare un esempio – mostrando il male…l’accusa di razzismo, di nazismo, di fascismo, di machismo da parte dei media, l’eccesso o il cosiddetto eccesso di Trump, porteranno i loro frutti e tutto il piccolo mondo del piccolo bianco frustrato rientrerà nella sua nicchia come in Francia. Sarà “agitato” un’ultima volta prima di “asservirsi” per niente, ed è tanto meglio!”

Davo un buon riferimento cinematografico che data gli anni difficili Nixon-Ford (più difficili del 2017, poiché c’era un residuo di marxismo e i militanti erano ancora disposti a sacrificarsi per imporlo – oggi invece cliccano!):

“Nel film Network del 1976, il presentatore televisivo Howard Beale invita i telespettatori a ribellarsi e urlare dalla finestra – cosa che anche lui si affretta a fare. Poi per far piacere al suo capo, che parla di marchi, di dollari, di rubli, di sicli, di mercato, di capitale, di cifre, di sistema olistico, di natura (il capitale la adora), d’investimenti, della fine dei popoli, di denaro, di “movimenti autonomi dei non-viventi”, predica un vangelo della rassegnazione – e alla fine si fa ammazzare per l’abbassamento dell’indice di ascolto! Il film segna il passaggio dalla ribellione alla sottomissione”.

E continuavo:

“Può anche essere che Trump serva anche come esorcismo finale per calmare il risentimento generale americano e organizzare con più calma la bancarotta del paese che è già cominciata, anche se viene descritta raramente. Il fascismo e la militarizzazione degli Stati Uniti descritte da Paul Craig Roberts servirà a prevenire o schiacciare completamente tutte le ribellioni, da qualunque parte provengano. Sembra proprio che anche in Francia si stia prendendo la stessa strada.”

Si, far montare il pericolo Fronte Nazionale e anche far eleggere Marine è la cosa migliore che possa succedere al sistema. La finanza e il mercato immobiliare crollati in tempi brevi serviranno ai malvagi. Sappiamo dove conduce l’ottimismo dell’antisistema (Cuba? Caracas?)…

Ricordavo che questa tattica è descritta da Aristotele nella sua notevole “Politica”:

“Nella democrazia, le rivoluzioni nascono prima di tutto dalla turbolenza dei demagoghi. Per quel che riguarda gli individui, costringono con le loro continue denunce gli stessi ricchi a riunirsi per cospirare; poiché la comunanza di paure avvicina le persone più ostili”.

E il più grande filosofo dell’antichità puntualizza freddamente, come se avesse previsto la fine del nefasto film:

“Per le loro ingiustizie, i demagoghi e i loro complici hanno costretto i cittadini potenti a lasciare la città; ma gli esuli si sono riuniti, e, rivoltandosi contro il popolo, lo spoglieranno del loro potere”.

Questa tattica (una semplice operazione di compattazione) non è cambiata da 3000 anni. Il popolo ne ha abbastanza dell’élite. Le elite lasciano che un populista arrivi al potere, poi lo liquidano – a meno che non lo assecondino, come nel caso ben noto del caporale boemo.

Ridiamo, siamo in buona compagnia.



Nicolas Bonnal



18.02.2017